QUOTIDIANI, AVANTI "A DESTRA"
Qualcosa si muove nell’editoria "di destra". Finalmente, verrebbe da dire. Il Corriere della Sera di lunedì 10 dicembre riferisce infatti che all’interno di Alleanza nazionale si pensa al rilancio di due testate. La prima è L’Indipendente, il quotidiano che aveva vissuto i suoi splendori qualche anno fa, negli anni di Tangentopoli, sotto la direzione di Vittorio Feltri. E’ la Destra protagonista di La Russa e Gasparri che sta pensando di far tornare in edicola il quotidiano. L’obiettivo è quello di farne una voce di destra all’interno del panorama editoriale italiano. Al progetto sta lavorando attivamente Italo Bocchino, parlamentare di An già braccio destro di Pinuccio Tatarella. Del rilancio de L’Indipendente, peraltro, si era già parlato alcuni mesi fa. L’idea era però naufragata lo scorso gennaio a causa di problemi economici. Ora si ritenta. Forse la voglia di arrivare al congresso di aprile con un organo di stampa autorevole, stavolta indurrà la corrente larussian-gasparriana a insistere. Siamo in attesa degli sviluppi. La seconda testata per cui si parla di rilancio in realtà è già in edicola. Parliamo del Secolo d’Italia, il quotidiano di An diretto da Gennaro Malgieri. Proprio quest’ultimo, sempre secondo il Corriere, "è tornato alla carica con il leader Gianfranco Fini con l’idea (mai abbandonata) di fare un superSecolo, un vero giornale popolare di destra". Anche questo progetto si inserisce nelle trattative precongressuali che stanno animando il partito nelle ultime settimane. Malgieri è entrato infatti nella nuova corrente di Franco Servello, Alleanza per la Destra. Il rilancio della testata potrebbe dunque dar maggior visibilità alla nuova componente di An. Questo il quadro. Forse i lettori di destra potranno trovare a breve due testate più vicini ai loro "gusti" politico-giornalistici. Ma, visti i precedenti progetti editoriali naufragati miseramente, aspettiamo il riscontro effettivo in edicola. Di testate che rappresentino il variegato orizzonte politico-culturale di destra, peraltro, si sente un gran bisogno. Può un partito con il 12-13% dei suffragi essere rappresentato in edicola solo da un quotidiano (Il Secolo d’Italia) che è comprato ormai solo dai dirigenti del partito? Un Secolo che peraltro si fa addirittura scavalcare nell’illustrare le questioni riguardanti An da Il Giornale, che nelle scorse settimane, ha dedicato diverse pagine al dibattito precongressuale che ha visto come protagoniste le varie correnti. Meglio Il Giornale dunque del Secolo. Le alternative poi non sono certo molte. Al centro e sud Italia si può trovare Il Tempo (soprattutto nel Lazio) e il Roma (rifondato da Tatarella) in Campania e Puglia. E poi? Il vuoto. Anche l’editoria settimanale e mensile di destra non passa un momento di grande successo. Tra i settimanali, l’unico rimasto in edicola è Il Borghese, che però non riesce neanche a scalfire il predominio delle corazzate Panorama ed Espresso. L’Italia settimanale di Marcello Veneziani rimane l’unico progetto editoriale di una certa consistenza emerso negli ultimi anni. Ma è stato purtroppo chiuso. Lo Stato, idem. Tra i mensili, l’unico che ha dimostrato continuità è Area, che fa riferimento alla Destra sociale di Storace e Alemanno. Millennio, della Destra protagonista, ha avuto vita breve. Percorsi di Malgieri da alcuni mesi non esce più. In crescita appare invece Charta Minuta di Adolfo Urso, che però ha una diffusione ridotta ad un élite. Insomma, la situazione dell’editoria di destra, come si vede, è sconfortante. Che sia ora di darsi una svegliata?
Massimiliano Mingoia