L’Italia s’e’ destra: anche le forze armate italiane al fianco degli alleati in prima linea contro il terrorismo islamico - Numero 06

L’ITALIA S’E’ DESTRA: ANCHE LE FORZE ARMATE ITALIANE AL FIANCO DEGLI ALLEATI IN PRIMA LINEA CONTRO IL TERRORISMO ISLAMICO

L’ Italietta degli Italioti, razza e sistema di pensiero diffusissimo dalla fine del secondo conflitto mondiale e composto per lo più da macchiette in stile ragionier Fantozzi, la cui realtà nasce e finisce nel proprio cortile di casa, avrà avuto un sussulto di orrore quando il Centro Destra, ma anche una larghissima fetta di opposizione della Sinistra ha deciso di inviare un contingente militare delle quattro Armi (Esercito, Aviazione, Marina e Carabinieri) per dar man forte alle Forze dell’Alleanza nella guerra contro l’Afghanistan e quegli studenti di Allah che tanto hanno fatto per sostenere Bin Laden. Saranno dunque dispiegate unità navali, circa 1400 uomini, tra cui l’ammiraglia della nostra flotta denominata "Garibaldi" con velivoli a decollo orizzontale e verticale Harrier, varie altre fregate e unità di supporto logistico e di difesa di cui alcune forse già nell’area; l’Aviazione fornirà dai 6 agli 8 cacciabombardieri Tornado un C130J da trasporto, un B707 da rifornimento e da un’ altra unità di supporto, che però sembrano per il momento destinate a operazioni di ricognizione e di base in aree con adeguate strutture aeroportuali in Uzbekistan, Oman o persino Russia o Turchia. Complessivamente, il numero dei militari dell’ Aeronautica impegnati sarà di 300 unità.

Le Forze di terra saranno composte da quattro elicotteri d’attacco Mangusta e di circa 1000 militari che verranno impiegati in una fase successiva con compiti di scorta armata alle operazioni umanitarie, con un nucleo centrale costituito da un reggimento dotato di blindati Centauro, una compagnia di Fanteria leggera, una del Genio, sei Team per la bonifica di ordigni esplosivi, un’unità per il supporto logistico, una compagnia per la guerra nucleare, batteriologica e chimica e una compagnia di Carabinieri Paracadutisti.
Il comando delle operazioni sarà responsabilità diretta del Capo di Stato Maggiore della Difesa, cui spetterà il controllo delle forze militari nazionali. A lui resterà comunque la piena autorità sui nostri reparti e delegherà l’impiego delle nostre forze armate al comandante in capo delle operazioni. Al Comandante dell’Alleanza verranno assegnate di volta in volta le unità individuate per incarichi precisi ma solo quando dette unità avranno raggiunto le rispettive basi. Un numero abbastanza esiguo di personale e di mezzi, se si pensa allo sforzo di altri Alleati, ma fondamentale per l’impegno dell’Italia dinanzi alle proprie responsabilità nazionali e internazionali all’interno di un contesto quale l’Europa di cui siamo parte integrante, ma spesso non correttamente valutata.

I commenti all’interno della sfera politica sono stati incoraggianti, eccezion fatta per i Verdi e Rifondazione Comunista che, bastian contrari per natura e fedeli alle propri distopie, vorrebbero salvare capra e cavoli con frasi ad effetto quali quelle dell’On. Bertinotti che dichiara "Convergenza disastrosa: la guerra contro il terrorismo non si combatte con una guerra generalizzata contro l’Afghanistan" o dell’On. Pecoraro Scanio che definisce inutile anzi dannosa la risoluzione militare e il relativo coinvolgimento dell’Italia nelle azioni belliche.
Sono ancora inferociti, questi personaggi e relativi partiti minoritari, da quando il precedente Governo di Sinistra su pressioni del Centro Destra e dell’opinione pubblica mondiale fornì il necessario supporto tattico contro il "Compagno Milosevitch" che aveva fatto terra bruciata attorno alla sua "Serbia -Razza Eletta", con stragi che lo avrebbero portato in catene e umiliato dinanzi al Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra e contro l’umanità. Ricordo la maturità di AN e genericamente di Forza Italia tutta nel dichiarare che quel nostro impegno in guerra avrebbe salvato moltissime vite, che da quella guerra sarebbero uscite come vittime designate dal nazismo-comunismo serbo. Oggi quello "scotto" sembra essere stato pagato da quell’opposizione che certo non ha lesinato nei mesi a venire le tradizionale stoccate a questo governo "Fascistoide" e "Cileno", come il piccolo Stalin Bertinotti ha dichiarato a suo tempo.

A dar invece manforte al Governo di Centro Destra e alle sue decisioni è l’On. Rutelli che dice " Non scegliamo di non scegliere. E’ una guerra contro il terrorismo e non contro i Paesi Arabi moderati che invece vanno sostenuti nelle loro politiche e nelle loro scelte. Una scelta giusta che vede l’Ulivo accanto ai nostri militari e con noi il Governo e la maggior parte del Parlamento".

L’On. La Russa di Alleanza Nazionale, decisamente meno politically correct, accetta a malapena la demagogia di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani, a cui aderiscono quei Verdi ormai corrotti dal fascino dei vetero-rossi (che di Natura ne hanno distrutta parecchia in un solo secolo a questa parte...) individuabili tra i banchi del Parlamento per la demagogia di certe affermazioni ovvie. Gente come l’On. Bertinotti che come al solito si estranea dalla decisione giusta di buona parte del Parlamento, crede erroneamente che un pacifismo di maniera e sempre di parte sia un’espressione di una vera possibilità risolutiva dinanzi a uno stato di guerra già dichiarato dal terrorismo. E dai banchi qualcuno urla un "Taci ...cretino!" e scatena la relativa battuta di La Russa che non vuole essere interrotto e che ordina "Sta zitto tu..Taci!"; ma si sa che i nostalgici di Baffone e relativi accoliti vedono la democrazia come un governo di molti. Sì, di loro. Più accomodante l’On. Fassino dei D.S. che esprime rispetto per la decisione di chi espone dubbi e dissenso facendolo per ideali non meno nobili di chi sostiene invece la scelta interventista e dichiara che " L’11 Settembre il terrorismo internazionale ha effettuato un drammatico salto di qualità e ogni essere umano avverte che senza una reazione adeguata, tutto potrà di nuovo accadere. Si rende necessario legittimare l’uso della forza nel rispetto dei diritti collettivi dell’intero consorzio umano. Cinquant’anni or sono una generazione prese in mano la responsabilità di una guerra, quella di Spagna, per cercare di farne finire un’altra e per questo crediamo che l’intervento di una coalizione contro il terrorismo sia lecita e giusta anche se mai deve sfuggire l’alternativa politica e diplomatica per sconfiggere chi con la violenza nega alla politica la possibilità di risolvere i problemi del mondo". Sarebbe stato meglio aggiungere che, se da una parte c’era chi sacrificava la propria vita per combattere i Fascismi quali quello spagnolo cui non mi sembra di dover imputare granchè e che rimase tra l’altro estraneo al secondo conflitto mondiale, altri generosamente combattevano e morivano per fermare l’avanzata di quell’URSS dei Soviet che assieme al Nazismo rappresentò la metà di una delle più terribili deviazioni criminali umane della Storia stessa. A ognuno il suo...
Logica la soddisfazione dell’Alleanza, e degli USA in particolare, ma anche dei paesi europei che con l’intervento dell’Italia scoprono in noi la volontà di combattere efficacemente contro l’ondata terroristica non solo con vaghe parole e con manifestazioni di piazza ma con la determinazione dei fatti. Un importante momento, forse persino di carattere storico che vede, come per l’intervento militare contro la Serbia di Milosevitch, un’importante comunione di intenti tra le opposte fazioni politiche di maggior risalto in un atto che porrà l’Italia di fianco alle nazioni Alleate verso un impegno gravoso e di probabile lunga durata nel contesto di un conflitto che ci vedrà militarmente impegnati in prima persona.

Fabrizio Bucciarelli