L’italiano emigrato in Argentina
Questa volta il nostro personaggio non ha tratti ben precisi, carta d’identità che lo riporti ad un individuo particolare, ma è l’italiano o il figlio di italiani, senza volto, che si trova - come tutti gli altri Argentini in questo momento - in gravi difficoltà economiche, a causa della situazione del Paese. C’è chi, comunque, nella nostra Italia non dimentica questi italiani lontani e lancia un appello di solidarietà.
In Argentina vivono quasi 12 milioni di italiani, in massima parte piemontesi, veneti, campani e siciliani. Persone che hanno cercato, e spesso anche trovato, un nuovo modello di vita a migliaia di chilometri dalle loro case, un modello di vita fatto di lavoro e di benessere. L’Argentina del primo Novecento, ma ancora fino agli anni ’50 e ’60, è stata per gli italiani una vera rivincita storica: venivano dal Paese più bello del mondo, ma venivano spesso anche dalla povertà e dalla miseria; sono arrivati un un Paese poco popolato fatto solo da grandissime e sconfinate distese di terra, e lo hanno fatto diventare il Paese dei campi di grano di Santa Fe, del porto di Buenos Aires, delle vigne sui colli di Mendoza, il Paese del Mar de la Plata. Italiana fu la cultura, la ricerca, la sperimentazione, italiane furono le opere pubbliche, l’industria, le belle arti, la marina mercantile, italiano fu l’estro creativo. E pensare che si cantava "Partono i bastimenti, pe’ terre assai luntane...", partendo con le valigie di cartone legate con lo spago... Oggi l’Argentina vive un momento di difficoltà politica ed economica. La scelte delle Banche di stabilire un equilibrio forzato fra il peso argentino e il dollaro americano ha affogato il Paese nel debito pubblico. Chi è stato a Buenos Aries, o Rosario o nell’ultimo "pueblo" dell’entroterra non avrà potuto non notare di tanto in tanto, una piccola bandiera italiana nelle case, o non avrà potuto non sentire nelle strade qualcuno canticchiare un canzone italiana. Addirittura, nelle città, avrà visto i club di tifosi della Juventus o del Genoa. Nel campionati di calcio dilettatistico argentini sono frequentissime le squadre con nomi di paesi italiani. Come si poteva non sentirsi vicini ai nostri connazionali di un ’altra Italia? La Regione Veneto ha già disposto sportelli informativi con l’America del Sud e specie dall’Argentina arrivano migliaia di contatti di emigrati italiani che vogliono rimpatriare. In Campania, al momento, non siamo in grado di garantire, dopo un eventuale rimpatrio, una possibilità di occupazione. Così, d’intesa con dei movimenti d’opinione italiani e contando sull’aiuto del Ministero degli Italiani nel Mondo è nata la voglia di lanciare una gara di generosità. Aiuteremo un associazione no-profit di Buenos Aires nella realizzazione di un asilo. Sperando che nelle nuove generazioni cresca un po’ più di fiducia e di speranza. Ci sarà, se ci riusciremo, un altro tricolore in terra d’Argentina, un altro tricolore di generosità e di fratellanza. E speriamo che questo tricolore potrà sempre sventolare fra le melodie di un tango di Astor Piazzola e di uno stridente "’O Sole Mio", anziché fra la sofferenza che oggi affligge quel popolo.
"SOLIDARIETA’ SENZA FRONTIERE"
conto corrente num. 202442
c/o Banca Popolare dell’Irpinia
Centro Direzionale - Collina Liguorini Avellino
Causale: Fondi per gli Italiani in Argentina
Ettore de Conciliis