Onore ad un Eroe: Carmelo Borg Pisani - Numero 50

 

Onore ad un Eroe: Carmelo Borg Pisani

Sono passati 75 anni da quando l’italiano, per decreto dell’Amministrazione britannica, fu sostituito dall’ inglese quale lingua ufficiale di Malta. Nel frattempo l’Arcipelago, già dal 1964, è diventato indipendente, ma non serve aggiungere che per tradizione e collocazione geografica ha sempre gravitato verso l’Italia: basti pensare al glorioso ruolo dei Cavalieri, estromessi in epoca napoleonica con decisione confermata dal Congresso di Vienna a vantaggio dell’Inghilterra, dopo una presenza dell’Ordine protrattasi per secoli. L’ultimo atto importante risale al 2003, quando Malta è entrata a far parte dell’Unione Europea, come partner minore della Casa comune sul piano della consistenza demografica, ma con ovvia parità di diritti e doveri. Se non altro per questo, sarebbe l’ora di riconoscere senza "se" e senza "ma" lo straordinario eroismo di Carmelo Borg Pisani, che il 28 novembre 1942 venne impiccato nel carcere di Corradino, a La Valletta, per alto tradimento e diserzione, dopo un processo farsesco. E sarebbe l’ora di conferire onori adeguati alle sue spoglie, sepolte nel luogo stesso dell’esecuzione per evitare che un qualsiasi monumento funerario diventasse luogo di omaggio alla memoria e soprattutto, di iniziative irredentiste: in tale ottica, si deve aderire senza riserve alle proposte già formulate per un riconoscimento che del resto ha già avuto diverse significative anticipazioni, ad esempio nella toponomastica torinese ed in una ridotta ma qualificata bibliografia. In effetti, è assurdo che la tomba dell’Eroe sia tuttora senza nome, al pari di quelle di un qualsiasi assassino finito sulla forca, e che soltanto il 2 novembre, ricorrendo la commemorazione dei Defunti, venga contrassegnata da una targhetta lignea mobile e sia consentito di deporvi un fiore. Ancora più grave, ma sarebbe meglio dire immorale, è che l’Italia non si sia fatta promotrice di alcuna iniziativa ufficiale, fatta eccezione per un tentativo di Francesco Cossiga rimasto senza seguito. Carmelo Borg Pisani, pittore e scultore di buon talento, e peraltro consapevole dei limiti etici dell’ estetica, fu soprattutto irredentista e giovane patriota (era nato nel 1915); ma non fu traditore né disertore anche dal punto di vista strettamente giuridico. Già dal 1929 si era iscritto alle Organizzazioni Giovanili Italiane all’Estero e non faceva mistero delle proprie idee, affermando che Malta era inglese soltanto per "usurpazione". Nel giugno 1940 lo scoppio della guerra lo aveva trovato a Roma, dove si era trasferito assieme a diversi maltesi per un corso di addestramento (altri 700 sarebbero stati internati in Uganda); e dove si era fatto premura di chiedere ed ottenere la cittadinanza italiana, rinunciando a quella britannica. Coerentemente, aveva restituito il passaporto tramite l’Ambasciata statunitense, che al momento rappresentava gli interessi inglesi in Italia. Nonostante la forte miopia che non lo rendeva idoneo al fronte, aveva combattuto da volontario sul fronte greco, partecipando all’occupazione di Cefalonia e Zante, e nel maggio 1942 era rientrato a Malta in condizioni di clandestinità allo scopo di preparare l’invasione dell’Asse, che peraltro sarebbe rimasta nel libro dei sogni. Denunciato da un amico al quale si era rivolto per riprendere i contatti del caso, venne giudicato da una Corte militare e condannato a morte per impiccagione senza che gli fosse riconosciuta la condizione di cittadino estero: anzi, il fatto di avere combattuto in Grecia contro un Alleato del Regno Unito venne ritenuto un’aggravante. Nella cella in cui trascorse le ultime ore prima dell’esecuzione venne trovato, scritto col carbone sul cornicione della porta, un aforisma che può essere considerato, pur nell’estrema sintesi, un vero e proprio testamento spirituale, e che è bene affidare ad una consapevole memoria storica: "I servi ed i vili non sono graditi a Dio". Nel Nome di Carmelo, la Repubblica Sociale Italiana diede vita al Battaglione Borg Pisani, in cui confluirono i volontari nati in altri Paesi. Questa unità ebbe una forza combattente nell’ordine dei duemila uomini, ivi compresi parecchi maltesi: a guerra finita, costoro vennero "restituiti" agli inglesi e trasferiti a La Valletta, dove vennero processati ma significativamente prosciolti, stavolta da parte di una giuria popolare, non senza manifestazioni di diffuso entusiasmo. Oggi l’irredentismo maltese appartiene alla storia perché le Isole dell’Arcipelago hanno ottenuto l’indipendenza: obiettivo per cui si era già battuto il partito moderato, tuttora maggioritario. Ciò non significa che l’eroismo di Carmelo Borg Pisani non possa e non debba essere riconosciuto, al pari di quelli di un Battisti e di un Sauro che sfidarono consapevolmente le forche austriache nel nome dell’Italia; senza dire che nel suo caso la cruda condanna capitale non ebbe alcuna parvenza di motivazione giuridico - formale, perché il presunto "disertore", come detto, era diventato cittadino italiano. Bisogna ricordare che Carmelo Borg Pisani venne insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare conferitagli "motu proprio" da Vittorio Emanuele III. E’ un motivo in più per cancellare il velo d’oblio che si è steso colpevolmente sulla memoria di questo Eroe, al pari di quanto è accaduto, ad esempio, per i Caduti delle Foibe o per quelli della Repubblica Sociale, comprese le Ausiliarie, tra le quali si può citare emblematicamente una fanciulla quindicenne: Lucia Sommariva, che riposa assieme ad oltre 900 Camerati nel Campo Dieci del Cimitero milanese di Musocco. Si parla tanto di pacificazione: un obiettivo razionalmente ed umanamente condividibile da parte di tutti, a patto che coincida con l’annullamento di tante discriminazioni antistoriche. E’ mai possibile che tanti infoibatori al servizio di Tito abbiano fruito di una pensione dell’INPS, mentre i diritti di quanti si batterono per l’onore nazionale sotto le bandiere della RSI continuano ad essere ignorati, nell’attesa che la legge inesorabile del tempo compia il suo corso? Comunque sia, i "vigliacchi d’Italia" non si illudano: come nel caso di Carmelo Borg Pisani e di troppi Eroi ufficialmente e colpevolmente dimenticati, "le idee non si strozzano, ed anzi dal patibolo risorgono, terribilmente feconde".

Carlo Montani