Un numero speciale del Barbarossa dedicato ai giovani. Di questo si tratta. Un’uscita editoriale che parli del mondo giovanile di Destra: dalla politica alle Comunità, alle attività sociali, alla musica. E del Congresso di AG alle porte.
L’aspetto organizzativo, nonchè l’idea dell’iniziativa, è stato curato da Vito Andrea Vinci, conosciuto online come Vav, che è pure il webmaster del Barbarossaonline.
Chi, come me, non è più giovane anagraficamente anche se si sente tale di spirito ( e questo è un segno dell’incipiente vecchiaia...) guarda con grande attenzione ai giovani. E non potrebbe essere diversamente, considerato che sono la nostra ovvia e naturale prosecuzione. Ma chi, come me, vive quotidianamente tra i giovani, come docente in classe, non può anche che constatare quanto i giovani siano cambiati da quando giovani eravamo noi. Correvano gli anni del ’68, "mitici" direbbe qualcuno, "formidabili" direbbe qualcun altro, "tragici" per altri. Ma chi , tra i miei giovani allievi di oggi, sa cosa furono quegli anni? Senza cadere nella retorica del "come eravamo" o gridare al "O tempora o mores", resta che oggi c’è un sostanziale disinteresse, un’apatia nei confronti della vita politica, della vita sociale, di quelli che chiamiamo valori, ideali, passioni. Non che i giovani di oggi ne siano del tutto privi, ma - con dei bravi maestri come siamo stati noi... - regna la superficialità se non l’indifferenza, l’attenzione all’aspetto sociale solo quando diventa di moda grazie ai mass media, piuttosto che il ragionamento critico. Non ho certo nostalgia dell’assemblearismo degli anni Settanta, delle occupazioni quotidiane, degli espropri proletari o, peggio, delle botte, degli assalti, delle morti di quegli anni! Ma erano tempi in cui almeno si credeva, spesso in modo sbagliato, di voler cambiare il mondo, da una parte e dall’altra. Oggi al massimo - discorso generico, certo - si discute se cambiare programmi televisivi con il telecomando.
Ai giovani di AG chiedo di guardare a questi giovani, cresciuti a nutella e puffi, ai loro coetanei tutto sommato, per risvegliarli da questo torpore da decerebrati. C’era una volta la "Giovane Italia"...la ricordate? In tutte le scuole o quasi. Certo, i tempi sono cambiati, ma non arrendiamoci di fronte allo squallore imperante.
Un recentissimo sondaggio del Corriere della sera ha evidenziato che il 45,2% dei giovani tra i 18 e 22 anni non sa per chi e se votare alle prossime elezioni europee. Una bella percentuale. Forse una volta era comprensibile avere numeri di questo genere ma oggi, con la facilità di accesso alle informazioni, no; sono segno che la recessione non è solo economica, ma dei cervelli.
Al Congresso di AG mi aspetto che si parli anche di questo, non solo di correnti. Al Congresso di AG mi aspetto che ci si ponga il problema di una vera rivoluzione culturale, che aggredisca la sonnolenza dei giovani di oggi e li risvegli. Al Congresso di AG mi aspetto dei giovani che non scimmiottino i "grandi" nei giochi politici , nel fare correnti, nel tessere trame, ma che, forti del loro giovanile entusiasmo, magari un po’ ingenuo, guardino avanti. Perchè se è vero che "il futuro vi appartiene", non aspettate che ve lo diano. Prendetelo.
Antonio F. Vinci