LA DESTRA GIUSTA... DI FINI - Numero 33

 

E’ in distribuzione da qualche giorno l’opuscolo la Destra giusta. Coautori Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa. L’agile libretto sintetizza in poche pagine il programma di Alleanza Nazionale, quelle cose che sono da fare e che non si sono fatte, o che,iniziate, andrebbero completate. E così si va dall’identità nazionale alla lotta alla criminalità, dalla lotta alla droga a quella contro l’immigrazione clandestina, dal sostegno alla famiglia alla difesa del made in Italy, dal rapporto etica e vita alla tutela delle piccole e medie imprese, dalla lotta al terrorismo a….alla tua proposta. Già, perché proprio così termina il "decalogo": una richiesta ai lettori ( ed elettori) di formulare una decima proposta da girare ai parlamentari di AN per realizzarla.
Sarebbe facile fare dell’umorismo sulla "semplicità" del programma, ma non è il caso. Questo programma vuole essere semplice, poche idee fondamentali, proprio per attrarre l’interesse e il consenso anche di quegli italiani che non hanno votato in passato per AN e sostanzialmente fanno parte della categoria degli indecisi. Perché è proprio a loro che si indirizza l’interesse di AN. C’è chi ormai vede AN avviata inesorabilmente ad assumere i panni della nuova DC…Lo squalo di destra che si trasforma in una nuova balena bianca, capace di comprendere cittadini di diverse provenienze ideologiche , ma con un comune sentire, almeno… "Morire democristiani" non è più un timore, una jattura : per molti della destra italiana è diventata quasi una certezza.
Ad apertura del libretto si legge :
" Fare la destra: questo il nostro ruolo, aperti alla coesione bipolare, attenti al confronto con i nostri alleati, convinti nell’affrontare un percorso innovativo, che non escluda la nascita di un soggetto unitario, nell’ambito del quale la nostra identità, la nostra storia, il nostro progetto per il futuro devono essere affermati con passione e con determinazione, da protagonisti". Come tutto ciò, come essere protagonisti in un soggetto unitario, Anon è detto. Al di là delle frasi ad effetto, resta che si vorrebbe fare di anime diverse per storia, cultura, ideali, metodi, una nuova creatura. Un cerbero a più teste, in cui AN dovrebbe essere l’anima pensante… In effetti Alleanza Nazionale spera di catturare i voti in fuga da Forza Italia, spartendo il bottino con l’ UDC. E che questo possa riuscire, almeno in parte, non è peregrino pensarlo. D’altronde la politica (personale) di Fini in questi ultimi anni ( e non intendiamo ripercorrere le varie tappe che tutti ormai conosciamo) è stata orientata a questo fine. Dobbiamo dire che il Presidente di AN è riuscito nel suo intento, al di là dei risultati elettorali, anche grazie ad una sapiente politica estera che lo ha fatto apprezzare non solo in Italia ma anche, e soprattutto forse, all’estero. Il fatto è che le fughe in avanti di Fini, se hanno creato probabilmente un nuovo consenso ( lo vedremo alle elezioni) ha anche creato un diffuso dissenso all’interno del partito. Ma Fini non è un ingenuo né, tanto meno, un "badogliano", come qualcuno ha detto. Le perplessità che hanno suscitato, anche in noi, i suoi comportamenti, hanno una logica. Potrà sembrare una logica perversa, cinica, politicante, ma la politica non è fatta per le anime belle: è dura, spietata e, soprattutto, deve capire i tempi. Poi, che la base programmatica di AN sia stata scritta da Gasparri e La Russa la dice lunga sulla fine dei dissidi, delle chiacchiere da "caffetteria", sui malumori veri o presunti, sui vari mal di pancia all’interno del partito e delle correnti.
La Destra giusta.
Perché c’è una Destra che giusta non è. E non si tratta solo di quella di Alessandra Mussolini. E’ dentro il partito che bisogna guardare.
Sa un po’ di dialetto lombardo questo aggettivo,giusta; sa un po’ del linguaggio alla Boldi, per intenderci: giustooooo! Ma è l’esigenza di un voler ripensare la Destra guardando al futuro, modernizzandola, seguendo il cammino di Fini. Ed infatti nell’opuscolo viene salutato il superamento dell’ "esasperato correntAismo", nella speranza che tutto il partito possa marciare dietro Fini, superate le divisioni.
Che poi Fini possa essere catalizzatore di quei voti che non andrebbero direttamente ad AN ma alla sua persona, che sia questa l’operazione più importante, quella che farà la differenza, già s’era capito.
E la nascita di comitati per Gianfranco Fini Presidente è già una realtà ( basta consultare il sito www.finipremier.it ; ma è in costruzione anche il www.finiforpresident.it).
E’, allora, il cammino verso una nuova DC, nel senso negativo dell’espressione? Non credo, anche se è innegabile il rischio. Alleanza Nazionale deve tornare ad essere proprio quello che si era prefissato nascendo : un’alleanza nazionale. Il cammino è questo; eppure c’è chi sta abbandonando AN proprio perché deluso dal percorso fatto sino ad ora; come c’è chi abbandona il partito per i motivi opposti… Dobbiamo chiudere i conti con il passato, distinguere la storia dalla politica, guardare avanti. Il che non vuol dire svenderci. Ma questo già lo sappiamo. Ce lo andiamo dicendo da anni, da Fiuggi e…da prima.
Siamo in un momento delicato della vita politica italiana, complicato dalla situazione economica: questo non dobbiamo perderlo di vista. Il che non significa compiere operazioni politiche imprudenti, ma il dilemma tra essere cantori di un’età eroica, di quando eravamo "puri" perché eravamo una destra di opposizione e non di governo ed essere coloro che devono avere il coraggio, sì il coraggio, di affrontare le nuove sfide dell’oggi, va affrontato.
Perché ci vuole più coraggio a mettersi in discussione, a trovare nuove soluzioni, a guardare avanti senza tradire e tradirsi, che restare fermi su posizioni incartapecorite, vivendo sulla rendita di un passato che non solo non può tornare, ma che va visto come il padre del nostro futuro. E come ogni padre amato e rispettato; ma anche con la consapevolezza che ogni vero padre deve lasciare al proprio figlio la libertà di costruirsi il suo futuro.

Antonio Vinci