Ormai è la notizia di questi giorni : Francesco Storace, senatore di Alleanza Nazionale, ha abbandonato il partito! La stampa nazionale e i mass media televisivi se ne sono largamente occupati. Ma che farà davvero Storace? Ha detto che non vuole far nascere un nuovo partito, ma ha dato vita, di fatto, ad un movimento : "La Destra". Ha già un simbolo : la fiaccola con la scritta " la Destra", in un cerchio che per metà ha i colori della bandiera nazionale. E già qui è nata la polemica. L’on. Giorgia Meloni, giovane e battagliera vicepresidente della Camera di Alleanza Nazionale, ha contestato lo scippo della fiaccola perpetrato nei confronti di Azione Giovani: il simbolo è proprio quello. Ma giorno 6 giugno ecco pronta la risposta del creatore di quel simbolo :"quel simbolo l’ho disegnato io nel lontano 1955, anno di gran lunga antecedente alla nascita della suddetta Onorevole, insieme a pochi ragazzi della Federazione del MSI di Genova, città in cui a quel tempo risiedevo", scrive Umberto Massimino. Era il simbolo della neonata Giovane Italia. Va da sé che Massimino si schiera con Storace :"Caro Francesco, tanti complimenti per la tua decisione. Era veramente ora! Non può esserci moralizzazione nell’Italia di oggi senza un Partito veramente di Destra. Ora cominceremo finalmente a sentire qualcosa di Destra!"
Chi segue Storace?
Nello Musumeci, leader di Alleanza Siciliana; Stefano Schiavi, uno dei dirigenti della destra giovanile romana e nazionale degli anni ’80 e ’90, che ha abbandonato Alleanza Nazionale; Costanza Afan De Rivera, dirigente nazionale e componente dell’Assemblea nazionale del partito; l’on. Antonio Pezzella; Antonella Sambruni, altra dirigente nazionale e componente dell’Assemblea nazionale; l’ex senatore Antonino Monteleone; l’ex deputato Alberto Arrighi, che non ha lasciato il partito ma si dichiara pronto a farlo ed altri iscritti. Il sito www.destrasociale.org registra una forte presa di posizione di naviganti a favore di Storace Ma, a tutt’oggi, non ci sono grossi nomi; non c’è scissione o esodo. Storace esprime un malessere che, è inutile negarlo o sminuirlo, è largamente diffuso tra i militanti di Alleanza Nazionale. E non solo tra quelli che appartengono alla destra sociale (ma non erano state azzerate le correnti?
). Cosa vuole Epurator? Come ha dichiarato a La7 :" Per entrare nei salotti buoni abbiamo proposto il voto agli immigrati, il Corano nelle scuole, abbiamo parlato del fascismo come male assoluto. Insomma, siamo passati dalla Repubblica di Salò a quella dei salotti". Storace vuole rifondare la Destra, vuole riprendere quei valori che Fini sembra aver abbandonato per spingersi verso il centro, per legittimarsi come leader successore di Berlusconi. Fini ha risposto dicendo che "nessuno in Italia pensa che AN non sia più un partito di destra. Ovviamente si tratta di capire cosa si intende per valori e programmi di destra". E qui è il punto. Non è vero che in Italia non ci sia nessuno che pensi che AN non è più di destra. E’ vero proprio il contrario; su queste pagine lo andiamo dicendo da anni. Questa è la percezione che molti hanno; che poi sia vero o meno è tutt’altro discorso. E’ vero,invece, che si fa un gran parlare di valori di destra, ma ancora non si è ben capito cosa e soprattutto come si vogliano intendere. Dati per acquisiti i pilastri della concezione tradizionale ( Dio, Patria, Famiglia); sono di destra certamente valori come giustizia, ordine, ecc. ecc. Il fatto è che continuiamo a parlare come se ancora le categorie di destra e sinistra esistessero, come se non fossero state abbandonate da decenni, come se le ideologie non fossero crollate. Perché il mondo continua a camminare e non aspetta che i politici adeguino i loro schemi mentali al presente che guarda al futuro. Bisogna capirsi: cosa vuol dire destra OGGI ? Personalmente non mi scandalizzo del Corano nelle scuole (visto che durante l’ora di religione si parla di tutte le religioni e di problemi morali quotidiani o credete che si insegni il catechismo?); non mi scandalizzo del voto agli immigrati (se sono cittadini regolari, pagano le tasse, lavorano nel nostro paese). La politica è soprattutto il coraggio delle scelte, non certo rimestare nel torbido o enfatizzare i sentimenti meno nobili dei cittadini. La politica non può, non deve, inseguire un popolo urlante, ma deve proporre modelli da seguire, tenere fermi i punti, i valori, in cui si crede e che sono condivisi. Ma deve aprirsi anche al mondo che cambia. Ciò non vuole dire, ovviamente, né cedere, né cadere in compromessi, né vendersi ecc. ecc.
La via perseguita dai "duri e puri", come in antitesi quella seguita dagli innovatori ad oltranza, è la via più semplice. La cosiddetta intransigenza non è detto che sia la strada migliore; come l’aperturismo a tutti i costi, al contrario, non è detto che sia la scelta migliore. Chi vive la propria storia, la capisce, la contestualizza, la metabolizza - se si vuole - e ne trae alimento per leggere il presente che si fa futuro, vince la scommessa.
Antonio F. Vinci