Introduzione alla net-politica - Numero 23

INTRODUZIONE ALLA NET-POLITICA

Di seguito viene riportato il quinto appuntamento con cui prosegue l’introduzione alla Net-Politica.

  • La "dittatura illuminata"
    L’unirsi di persone interessate ad un determinato argomento o che in qualche modo sono legate da particolari valori o scelte politiche non puo’ che offrire enormi vantaggi per un partito. Di fatto le comunita’ online sono autonome, indipendenti e nascono in modo spontaneo senza aver necessariamente bisogno di un riconoscimento ufficiale da parte dei partiti. La nascita di tali gruppi e’ spesso dovuta all’impegno di una sola persona dotata di carisma e grande forza di volonta’. Le persone continueranno a scrivere email, leggere documenti, dibattere sui piu’ disparati temi, semplicemente perche’ piu’ tempo si passa all’interno di una comunita’ online e piu’ facilmente si inizia a conoscerne i membri e, in qualche modo, a stringere amicizie. In effetti Internet e’ un notevole strumento per costruire legami (seppur virtuali).
    I partiti politici, spesso miopi in questa prima fase di rivoluzione dei soggetti coinvolti, vedono in modo preoccupato le comunita’. Esse sono infatti spesso non governabili, totalmente libere e pertanto frequentemente critiche verso il partito stesso a cui sono legate (ufficialmente o meno). Lo stesso leader della comunita’ o i probi viri (i membri piu’ attivi ed assidui o in ogni caso maggiormente ben voluti dal gruppo) non sono necessariamente "inquadrati" nel partito. Le comunita’ online si muovono parallelamente al partito costruendo uno spazio di confronto dove, in modo sostanzialmente anarchico, tutti esprimono liberamente cio’ che pensano o possono agire con petizioni, comunicati, creando consenso o dissenso rispetto a persone o scelte politiche. In realta’ questi spazi, anarchici non sono. Rimane sempre forte e carismatica la figura del capo della comunita’. Questo sara’ magari il fondatore o la persona che, nel tempo, si sara’ dimostrata come decisamente la piu’ capace nel guidare il gruppo. Tale persona e’ da intendersi come "dittatore illuminato". Ha solitamente, oltre carisma e altre qualita’ proprie, pieni poteri "tecnici" per gestire la comunita’. Puo’ rimuovere persone indesiderate o censurare contenuti che riterra’ inappropriati. Puo’ orientare le discussioni e far si’ che si dibatta di un argomento piuttosto che di un altro… eppure, nonostante il potere ditattoriale di cui dispone (e che cerchera’ di preservare nel tempo); deve avere un comportamento "illuminato". Deve infatti operare per il bene della comunita’ cercando di offrire a tutti un’esperienza gradevole ed appagante. Dovra’ far si’ che tutti possano fruire al meglio della comunita’ ricevendo da essa le risposte che si aspettano… ovvero l’unione con altre persone con medesimi interessi. Non e’ per nulla un compito semplice e molti sono i lati negativi di tale ruolo. Primo fra tutti il fatto di essere visto con benevolenza da tutti ma sempre con un senso di inquietudine da parte del partito. La figura di leader della comunita’ online offre ovviamente al "dittatore illuminato" in questione notevoli possibilita’ che spesso, sempre quella miopia dei partiti a cui ho gia’ accennato, sono viste come pericolose. Il capo della comunita’ sara’ ovviamente "amico di tutti" e "nemico di tutti". Amico certamente di ogni corrente, di ogni politico, di ogni simpatizzante lasciando piena liberta’ di espressione e di azione all’interno della comunita’… Nemico pero’ dei medesimi soggetti elencati perche’ ogni qualvolta lo riterra’ opportuno interverra’ per limitarli senza di fatto privilegiare una fazione rispetto ad un’altra. Un compito di certo non di tutto riposo e che non sempre potra’ essere portato a compimento con serenita’ e con l’apprezzamento della collettivita’. Sostanzialmente l’azione del leader si rivelera’ orientata verso un’idea di giustizia sociale (soggettiva se vogliamo…) che porti equita’ nella comunita’. Ed e’ qui che varra’ il discorso di "dittatura illuminata". Il capo della comunita’ ha i mezzi e la credibilita’ per farsi rispettare e per guidare il gruppo come meglio crede ma e’ evidente che le sue scelte sono sotto l’occhio vigile dell’intera collettivita’. Un eccesso potrebbe non essere apprezzato e creare disagi all’interno del gruppo… oppure, come risposta, vedere migrare parte dei membri verso altre comunita’ virtuali.
    Un potere e allo stesso un enorme peso e’ quindi sulle spalle del leader della comunita’. E leader e’, di fatto, perche’ il piu’ delle volte riuscira’ a districarsi dalle varie difficili situazioni ottenendo sempre piu’ consenso. Parimenti, insieme al consenso, continuera’ a raccogliere pero’ gli sguardi inquieti di politici vari che, magari iscritti alla comunita’, lo vedranno sempre come possibile pericolo. La comunita’ online e’ in effetti da intendersi come realta’ parallela al partito che pero’ impatta in modo molto forte e sentito su di esso.

a cura di:
Vito Andrea Vinci

conosciuto in rete come Vav
Fondatore e Coordinatore della principale mailing list nazionale dedicata al mondo della destra che da cinque anni riunisce e fa confrontare centinaia di militanti e simpatizzanti in un dibattito quotidiano.

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