SOMMARIO DELLA SEZIONE:
- INTERVISTA AD UMBERTO MAERNA
- DIBATTITO SUL PARTITO UNICO A MILANO
- UN GIARDINO PER SERGIO RAMELLI
Abbiamo rivolto alcune domande al Commissario Provinciale di Alleanza Nazionale, per la Provincia di Milano, Umberto Maerna. Designato dalla Direzione Centrale del partito nel mese di maggio, Maerna è un ingegnere elettronico, attualmente amministratore delegato della filiale italiana di un’azienda giapponese nel settore della ricerca scientifica. Dal punto di vista politico è figura nota per essere stato assessore provinciale ai Parchi, Agricoltura, Protezione civile, Cave ed Edilizia dal 1999 al 2004; attualmente vice sindaco di Segrate , è sempre stato attento, anche per precedenti incarichi, all’attività politica di AN nella provincia di Milano. Per questo non solo la sua nomina non giunge inaspettata ma risulta gradita, in quanto esperto conoscitore del territorio.
Il tuo nuovo incarico giunge in un momento di particolare fibrillazione all’interno di Alleanza Nazionale, anche per l’insuccesso alle elezioni regionali. In Lombardia, però, e specificatamente in Milano e la sua provincia, i risultati sono stati positivi. Qual è stato il valore aggiunto di questo successo? Esiste una ricetta "lombarda", oltre tutto in presenza di una Lega che è cresciuta, "esportabile"?
Confermo che il buon successo, sia in Provincia ma soprattutto nella città di Milano è stato il frutto di una campagna elettorale del partito e dei singoli candidati molto capillare ed iniziata molti mesi prima delle elezioni.Anche grazie al contributo dei militanti che, nonostante le recenti crisi che hanno caratterizzato il nostro movimento, è stato consistente. Poi indubbiamente il voto giovanile ha premiato. Con questo non significa che il Partito non abbia bisogno in Provincia e in città di perfezionare la struttura.
Sulla stampa non si fa che parlare del partito unico. Il partito intende sentire anche la base? E se sì, come e quando?
Sì, certamente sì. Infatti ho già spedito una comunicazione a tutti i Coordinatori di Collegio ed entro il 17 giugno verranno svolte riunioni ed assemblee aperte ai quadri e ai dirigenti di partito per i problemi di cui dicevamo prima e per discutere della questione del partito unico. Nel mese di luglio si terrà a Roma l’assemblea nazionale, a cui io stesso parteciperò, per discutere questo problema.
Ora che ricopri questo incarico così delicato, come intendi rispondere alla richiesta di molti militanti che vorrebbero un’attività politica più viva e continuativa nelle sezioni e non soltanto in occasione di elezioni?
E’ vero che esiste una problematica legata alla continuità della politica attiva nelle sezioni e nelle piazze, anche in periodi non elettorali. Teniamo conto, però, che ormai siamo in una fase di perenne campagna elettorale.Quindi già da ora , in vista della campagna elettorale per le Politiche del 2006, per chi vuole darsi da fare, gli spazi ci sono; il problema è riattivare le motivazioni ideologiche, morali e le sane battaglie in difesa dei valori fondanti del nostro fare politica, a partire dalla tutela della vita oggetto del prossimo referendum per il quale invitiamo a non andare a votare.
Quali sono le difficoltà maggiori in cui si dibatte il partito in provincia di Milano?
Penso che il Partito stia vivendo, come altri partiti strutturati sul territorio, difficoltà legate al venir meno delle ideologie ed il senso di appartenenza che hanno caratterizzato la vita politica nel secolo scorso. Noi puntiamo sul recupero dei Valori ed una capillare organizzazione sul territorio..
Alleanza Nazionale parla da tempo di andare "oltre il Polo", ricordando le affermazioni del compianto Tatarella. Alle prossime elezioni, senza con queste voler scoprire le carte , si intende e come attuare questo proposito?
Il sottoscritto è sempre stato e cresciuto politicamente nel filone culturale di Almirante e Tatarella, per cui ho sempre condiviso la politica dell’ allargamento della coalizione che in un sistema maggioritario diviene indispensabile. Riguardo il partito unico, non sono contrario in via pregiudiziale, ma bisogna salvare l’identità del partito. La nascita del cosiddetto partito unico non potrà che avvenire con gradualità, ma quello che conta è che il centrodestra si presenti unito. Solo così l’elettorato ci premia.
Nel partito si avverte sempre più la necessità di un "rilancio": tutti ne parlano ma nessuno dice cosa e come fare. La provincia di Milano ha sempre esercitato un ruolo importante sia numericamente che qualitativamente; forse proprio dalla nostra provincia potrebbe venire questo rilancio. Quali potrebbero essere delle strade percorribili?
C’è un problema di leadership a livello nazionale non più eludibile. Dalla Lombardia partiranno proposte e indicazione in tal senso e relativamente a tutte le problematiche sociali che caratterizzano la Lombardia
DIBATTITO SUL PARTITO UNICO A MILANO
Alleanza delle Liberta’, questo il tema dell’incontro promosso dalla Fondazione Punto Italia che si e’ tenuto il 18/06/2005 presso la Palazzina Liberty di Milano. Un interessantissimo dibattito dalle 16 alle 20 di sera, senza pause, che ha visto succedersi sul palco numerosi personaggi di spicco della politica italiana. Innumerevoli, ovviamente, quelli di AN ma nutrite e significative anche le rappresentanze di Forza Italia e UDC. Showman, come sempre negli eventi milanesi legati ad Alleanza Nazionale, un effervescente Ignazio La Russa che oltre a condurre il dibattito ha successivamente intrattenuto piu’ di 800 persone durante la cena di gala, a cui hanno partecipato anche i cantanti Paolo Meneguzzi e Marco Masini, con cabaret finale di Renato Converso.
Ma andiamo con ordine
Come premessa per commentare le quattro intense ore di dibattito si puo’ dire che nessuno ha detto "no" al partito unico. Si e’ piuttosto distinta una corrente di pensiero semplicisticamente definibile in "sì, ma prima bisogna fare ". Una linea condivisa da tutti i relatori anche se, chiaramente, ci sono stati dei distinguo, per lo piu’ provocati dall’intervento quasi in apertura dell’ottimista Ferdinando Adornato ormai abituato ad eventi come questo. C’e’ chi vorrebbe il partito unico, chi il partito unitario (un cambio di aggettivo proposto da Berlusconi qualche giorno prima dell’evento e raccolto da molti); chi una federazione di partiti . Tuttavia a tutti e’ risultato palese che, con un sistema elettorale di tipo maggioritario, non si puo’ pensare di avere meta diversa dall’unione dei partiti di centrodestra. La questione e’ solo la forma che il nuovo soggetto politico deve assumere.
Tutti hanno espresso quindi un parere positivo verso l’idea generale di maggior legame evidenziando pero’ alcune tappe intermedie da conquistare. Tutti, compresi il sanguigno Buontempo, il cauto Contestabile, il passionale Servello, il riflessivo Biondi, il sorridente Salvatore Tatarella, l’elegante Moroni hanno espresso il loro interesse pur mettendo le mani avanti sui pericoli che ogni partito attuale potrebbe avere durante il traghettamento verso una realta’ unitaria. In linea tra loro, per quanto esprimendo preoccupazioni differenti sul progetto, gli interventi di Gasparri e Storace che pur rappresentando correnti politiche solitamente in contrapposizione hanno evidenziato una comune sensibilita’ verso il tema dell’incontro. Ben ragionati i commenti di Scajola e D’Onofrio che tentavano gia’ di indicare i contorni del partito unitario. Ottimisti, come sempre, il Sindaco di Milano Albertini e il Presidente della Regione Lombardia Formigoni che hanno portato il loro appoggio istituzionale all’iniziativa. Ottimista anche l’intervento di Valentina Aprea che insieme a Daniela Santanche’, presente ma silenziosa ed austera, e’ sempre impegnata sul lavoro legato alle pari opportunita’. Propositivo anche l’intervento di Valditara, a quasi chiusura dell’incontro, che ha annunciato un’iniziativa editoriale di confronto nel Polo delle Liberta’ che vedra’ la luce come inserto dell’Indipendente.
Molti i temi interessanti affrontati dai relatori del dibattito.
Importante il richiamo a tornare sul territorio per costruire una politica vicina agli interessi dei cittadini. Altrettanto sentito il desiderio di preservare le identita’ dei singoli partiti pur volendo evolvere in un contenitore piu’ ampio. E’ emersa l’esigenza di convocare assemblee e congressi nazionali dei vari partiti per discutere in modo ufficiale della nuova strada da percorrere insieme. Intensi gli appelli al coinvolgimento della base, spesso sostituita da giochi fatti ai vertici dei partiti, alla necessita’ di stabilire un "regolamento" condiviso che segni i binari su cui far muovere il progetto, al concetto di primarie per stabilire i rappresentanti.
Quattro ore di interessanti interventi che hanno visto, in sala, oltre ai numerosi relatori la presenza di un’ampia rappresentanza dell’establishment politico del centrodestra. Personaggi come Lupi, Ronchi, Gamba, Ferretto, Prosperini, Armani, Alboni, Maerna, Corsaro, De Corato, Landi di Chiavenna e molti altri. Il pubblico, nonostante la durata dell’evento, e’ apparso attento e desideroso di ascoltare i commenti su questo importante tema che e’ oggi centrale per il futuro dei partiti del Polo delle Liberta’.
Vito Andrea Vinci
A MILANO UN GIARDINO PER SERGIO RAMELLI
Venerdì 29 aprile: il giardino pubblico tra via Pinturicchio e via Bronzino viene intitolato, come già è successo a vie e piazze d’Italia, a Sergio Ramelli, studente diciannovenne ucciso a colpi di chiave inglese da giovani di Avanguardia Operaia nell’ormai lontano 1975. Presente tutto il Gotha di Alleanza Nazionale, il sindaco Albertini, la madre di Ramelli. Ci colpisce che sulla targa venga scritto "un’unica pietà per tutte le vittime innocenti della nostra storia, come monito alle generazioni future affinché simili fatti non accadano più". Che la morte di Sergio sia il seme per una pacificazione nazionale da troppi anni attesa.
Il Barbarossa