EDITORIA A DESTRA, QUALCOSA SI MUOVE
Indipendente e Imperi, informazione e geopolitica. Due iniziative interessanti
Se ben poche soddisfazioni regala la politica governativa, se un senso di sconforto e pessimismo avvolge i cuori di molti, ci sono delle novità per chi legge "a destra". E ciò non può che essere salutato con piacere. Dobbiamo registrare innanzitutto il ritorno nelle edicole di una testata che ha vissuto in passato vicende travagliate e per lo più infelici, con punte di tragicomicità quando la direzione è stata affidata ad un noto ex cabarettista romano. Parliamo de L’Indipendente che troveremo dal giornalaio il primo aprile con una veste completamente rinnovata: quattro pagine, una redazione snella, stile Foglio, per intenderci. Il nuovo giornale si ispira alla creazione di Giuliano Ferrara e il direttore, Giordano Bruno Guerri, lo dichiara apertamente anche se tiene a distinguersi senza risparmiare qualche punzecchiatura: "Il suo è un giornale che si parla molto addosso, che funziona per strizzate d’occhio interne a un gruppo. Noi - promette - saremo un giornale di informazione tradizionale, con interviste, inchieste". Guerri, storico, editorialista, opinionista polemico e acuto è un personaggio certamente di qualità e "peso" intellettuale, per utilizzare un’espressione abusata, fuori dagli schemi. E quando un intellettuale esula dalla cultura dominante viene definito, dai detrattori come dagli estimatori, "di destra". E’ successo anche a lui, che peraltro non ha mai smentito, sebbene le sue origini siano da individuarsi a sinistra. "Ho fatto un ’68 romantico - dichiara Guerri - quello dei provos e dei beatnik, tenendomi sempre lontano dal ’68 maoista. Non a caso ho scelto di fare l’università alla Cattolica di Milano". Da tempo però il direttore del nuovo Indipendente si aggira per altre "contrade", ma lo fa da spirito libero e così sarà anche nella nuova avventura. "Faremo - assicura - un giornale per una destra che ha voglia di essere diversa da come la si descrive: quella polverosa, conservatrice, divisa tra leghisti e Alleanza nazionale, sempre rissosa e incapace di modernità. Invece ci sono cittadini, quindi anche lettori, che sono pronti ad un salto di qualità". Guerri ha annunciato un giornale tradizionale di "commenti e orientamento", con un supplemento domenicale dedicato a temi monografici di storia, che verrà venduto assieme a Il Giornale ad un euro e mezzo in più. L’iniziativa è sostenuta da una cooperativa che si avvale di un finanziamento pubblico da 5 miliardi delle vecchie lire e da un gruppo di imprenditori che ci ha messo altri tre miliardi. Il "punto di pareggio" è fissato a 3 mila copie: "se non lo raggiungo - scherza il direttore - prometto ufficialmente di impiccarmi al lampadario più alto della redazione". La squadra di Giordano Bruno Guerri è composta da soli otto redattori, tutti sotto i 30 anni, tranne uno. Il vicedirettore è Luciano Lanna, proveniente da Ideazione, autore insieme a Filippo Rossi dell’apprezzatissimo "Fascisti immaginari", eccezionale "Garzantina" della destra, di cui su questo sito non ci siamo ancora occupati, ma lo faremo presto. In bocca al lupo ai nuovi "indipendentisti". Un’altra iniziativa editoriale è invece già partita l’ultima settimana di febbraio. Si tratta di Imperi, rivista di geopolitica, diretta da Aldo di Lello, responsabile delle pagine culturali del Secolo d’Italia e autore di diversi saggi sulla globalizzazione. E proprio sulla realtà del mondo globalizzato è incentrata la raccolta di analisi che - pubblicata da Nuove Idee, diretta da Luciano Lucarini - si può trovare nelle edicole e nelle librerie. La veste di Imperi è un volume di quasi duecento pagine, con firme di prestigio nazionale e internazionale. Una sorta di Limes di destra, secondo la definizione dello stesso Di Lello, con una spiccata vocazione all’approfondimento metapolitico. Sul primo numero, dedicato alle scadenze europee del 2004, intervengono, tra gli altri Carlo Jean, Aleksandr Dugin, Charles Kupchan, Adolfo Urso, Alfredo Mantica, Gennaro Malgieri, Gerardo Picardo, Andrea Marcigliano, Federico Eichberg, Enrico Nistri, Mario Bernardi Guardi. "La rivista - spiega il direttore - nasce per arricchire il dibattito italiano con problemi nuovi, d’avanguardia. Le identità politiche vanno ridefinite a partire dalla geopolitica e dalla globalizzazione". Parallelamente alla rivista, uscirà una collana di cultura internazionale con testi inediti per l’Italia. Lo spettro è ampio: si va dai neoconservatori americani Irving Kristol e Micheal Ledeen all’ideologo del nuovo eurasismo russo, Aleksandr Dugin, al pensatore della Nuova Destra francese, Alain de Benoist, "tutti modi di essere di destra nel mondo", spiega Di Lello. Già, perché "di destra" può essere tutto e il contrario di tutto, lo abbiamo imparato a suon di contraddizioni. Interessante e stimolante è il confronto aperto tra le diverse idee, merce sempre più rara, divenuta quasi introvabile nel marasma della bassa politica delle correnti, delle botteghe e delle manipolazioni genetiche. E poi c’è ancora una battaglia da vincere: quella contro i luoghi comuni, le infami falsità e, talvolta, ahinoi, le amare verità, in tema di destra e cultura. Volere è potere, e anche sapere.
Fabio Pasini
COMUNICATO STAMPA
ESULI DELLA VENEZIA GIULIA, DELL’ ISTRIA E DELLA DALMAZIA ANCORA UNA VOLTA DIMENTICATI
Bruxelles, 26 febbraio 2004
La Presidente della delegazione di A.N. al Parlamento europeo, Cristiana Muscardini, ha comunicato al Presidente del Parlamento, Pat Cox che non avrebbe partecipato al pranzo uffciciale con il presidente della Repubblica di Croazia, Stipe Mesic, perchè nel corso del suo interevento in aula non aveva fatto alcun riferimento al problema degli esuli istriani, giuliani e dalmati che da oltre 50 anni attendono che sia fatta giustizia.
La Muscardini ha anche chiesto al Presidente Cox di tenere conto, nel corso dei colloqui con il Presidente Mesic, di questa ferita ancora aperta e di farsi promotore di iniziative atte alla soluzione del problema anche alla luce di alcuni recenti segnali di apertura del governo croato in occasione della della domanda di adesione della Croazia all’Unione europea.
COMUNICATO STAMPA
Milano, 4 marzo 2004
"Che l’8 marzo diventi la giornata europea per la lotta alle menomazioni sessuali femminili" ha detto Cristiana Muscardini, Presidente della delegazione di A.N. al Parlamento europeo che, nel presentare una proposta di risoluzione alla Commissione e, indirizzando una lettera al Presidente del Consiglio europeo, l’irlandese Bertie Ahern, ha rivolto un invito anche ai leader dei partiti italiani e alle organizzazioni femminili perché si attivino in maniera concreta a combattere l’abominevole pratica legata ad ogni forma di menomazione sessuale femminile sia sul territorio europeo, sia nei Paesi nei quali è in uso in modo ufficiale o ufficioso. "I governi degli Stati con i quali l’Europa ha rapporti economici o di partnerariato devono espressamente garantire di adoperarsi per debellare una violenza fisica e sessuale che ogni anno miete nel mondo 2 milioni di nuove vittime. L’8 marzo deve diventare un giorno nel quale le donne devono chiedere a tutta la società il rispetto dei diritti umani e della dignità della persona.
Cristiana Muscardini
Comunicato stampa
3 marzo 2004
TROPPE TASSE, L’ITALIA NON E’ UN PAESE LIBERO
MILANO - Secondo la classifica delle libertà economiche stilata dalla Heritage Foundation e dal Wall Street Journal, l’Italia è al 26° posto. Ma, guardando al peso della tassazione, ben 116 Paesi godono di maggiore libertà rispetto al nostro. E’ questo il succo del dibattito organizzato dall’Istituto Bruno Leoni giovedì 26 febbraio scorso a Roma, in collaborazione con la Heritage Foundation. Ana Eiras (Heritage Foundation) ha spiegato come si giunge all’assegnazione del punteggio nell’Indice delle libertà economiche. Marc Miles (curatore dell’Index) ha condotto un’analisi puntuale dei problemi italiani. Secondo il senatore Franco Debenedetti (DS); la ragione della severa valutazione nei confronti dell’Italia è "che non si fanno le riforme: lavoro, pensioni, professioni e così via". L’onorevole Giancarlo Pagliarini ha sottolineato come "per tagliare le tasse sia necessario ridurre il peso dello Stato". L’avvocato Tito Tettamanti, membro del Board dell’IBL, ha evidenziato che l’armonizzazione fiscale europea "rappresenta un processo pericoloso e potenzialmente avverso alla libertà economica". Il ministro della Difesa Antonio Martino ha concluso che "non è solo per ragioni di efficienza, ma anche per rispetto della libertà individuale e della giustizia che dobbiamo ridurre la pressione fiscale". "Il compito dell’IBL - ha affermato Alberto Mingardi, direttore del dipartimento "Globalizzazione e concorrenza" - è combattere la mitologia politica del nostro tempo che, citando Bruno Leoni, si fonda sulla rappresentanza del popolo e la pretesa carismativa dei leader politici di possedere la verità e agire di conseguenza". L’IBL ha curato la traduzione di un estratto dall’Index of Economic Freedom, pubblicato col titolo "La ricchezza e la libertà delle nazioni". Il volume è a disposizione della stampa e di chi sia interessato, e può essere richiesto all’indirizzo info@brunoleoni.it