CONGRESSO NAZIONALE DI AZIONE GIOVANI - Numero 23

 

CONGRESSO NAZIONALE DI AZIONE GIOVANI

In concomitanza con il Congresso Nazionale di Azione Giovani che si svolgera’ il 27 e 28 marzo a Viterbo, presso il Palasport in via Monte Cimini 21, abbiamo cercato di intervistare i quattro reggenti nazionali del movimento giovanile di AN. Siamo riusciti a reperirne tre... Altilia, Fidanza, Grillo.

Ecco cosa ci hanno raccontato.



EMANUELA ALTILIA

A quale area / corrente politica di AN fai riferimento?
Il mio riferimento nel partito è Nuova Alleanza, i cui referenti nazionali sono Altero Matteoli e Adolfo Urso. Sarebbe sciocco sostenere che non ho referenti a livello di componente, questo tuttavia non significa che io sia chiusa a realtà diverse. Le componenti, nel mondo giovanile non devono essere una realtà escludente.

Che incarico ricopri in Azione Giovani?
Sono uno dei quattro reggenti Nazionali

Come giudichi la situazione attuale di Azione Giovani?
La fase di commissariamento, gestita dai quatto reggenti nazionali, è stata una necessaria fase transitoria che ha portato il Movimento giovanile al suo congresso, momento fondamentale e da me fortemente voluto. Ho tentato di fare in modo che la fase di commissariamento non si limitasse alla normale amministrazione, tuttavia è ovvio che la rinascita di un vero dibattito politico passa dal congresso.

L’Azione Giovani dei prossimi anni: Come e cosa deve cambiare il movimento?
Azione Giovani deve riscoprire e reinventare il proprio ruolo e la propria identità. Il passaggio a movimento giovanile di una forza di governo ci obbliga a ripensare noi stessi, e le sfide della modernità impongono di dotarsi di nuovi strumenti. Il naturale processo che Azione Giovani sta per affrontare parte dalla sua storia, dalle sue tradizioni, che non vanno più lette in chiave nostalgica, ma come maestre di vita e di politica. Il futuro post-congressuale di Azione Giovani avrà comunque bisogno di una ritrovata unità.



CARLO FIDANZA

A quale area / corrente politica di AN fai riferimento?
Provengo dall’esperienza dell’autonomia del mondo giovanile, poi negli anni ho deciso di condividere le battaglie della Destra sociale di Gianni Alemanno e Francesco Storace. Questo non mi ha impedito nel tempo di avere ottimi rapporti con la classe dirigente lombarda di An, in gran parte vicina ad Ignazio La Russa, così come non mi ha impedito di stringere un’alleanza programmatica per questo congresso di Ag con tante realtà che non appartengono a Destra sociale e che vogliono come me il rilancio definitivo di questo movimento.

Che incarico ricopri in Azione Giovani?
Dall’ottobre 2002 sono Reggente Nazionale, in un organo paritetico composto da altri 3 Reggenti oltre a me.

Come giudichi la situazione attuale di Azione Giovani?
Azione Giovani vive la fase terminale di un lungo stato comatoso. Il congresso di Viterbo servirà a dare una scossa fortissima e rivitalizzare il mondo giovanile della destra. abbiamo perso troppi treni in questi anni, dall’opposizione ai governi dell’Ulivo alla critica alla globalizzazione fino alla stagione di governo in cui non siamo riusciti ad essere incisivi. Serve un taglio col passato.

L’Azione Giovani dei prossimi anni: Come e cosa deve cambiare il movimento?
Ag deve tornare ad essere avanguardia culturale e movimentista della destra politica. Dobbiamo riscoprire la sfida della piazza, il luogo per antonomasia di espressione delle rivendicazioni giovanili, per affermare con forza che la nostra generazione non si identifica nei vari Casarini. Dobbiamo essere spirito critico nei confronti del governo di centro-destra, che non è riuscito ancora a ripagare i giovani che tanta fiducia gli hanno dato e si è attardato in politiche giovanili paternaliste. Dobbiamo formare la futura classe dirigente della nazione, uomini e donne di destra, ispirati ai valori del radicamento, dell’identità e della giustizia sociale. Credo che riusciremo a fare questo soltanto se domenica a Viterbo usciremo dalle secche della burocrazia e sapremo lanciare la nostra sfida alle stelle!



FRANCESCO GRILLO

A quale area / corrente politica di AN fai riferimento?
A quella che si ispira alla tradizione della destra italiana autentica, così come la teorizzarono i grandi uomini che hanno fatto la storia del MSI prima e di AN in seguito. Per intenderci: la Destra di Pino Romualdi, di Arturo Michelini, di Giorgio Almirante ed oggi di Gianfranco Fini. Un arcipelago di idee che trova oggi la propria sintesi nella componente politica, culturale ed umana del Ministro Maurizio Gasparri, ma che ha le carte in regola per rappresentare il Partito ed il mondo giovanile per intero.

Che incarico ricopri in Azione Giovani?
Reggente Nazionale, insieme a Giorgia Meloni, Carlo Fidanza ed Emanuela Altilia. Sai già che la nostra organizzazione vive una fase di commissariamento alla quale si porrà termine con il congresso nazionale del 27 e 28 marzo venturi. Come rappresentante della componente che si ispira alla storia ed agli uomini precedentemente detti, ho cercato di essere interprete, volta per volta, dei sentimenti e degli ideali che animano tutti i giovani di destra: dalla Guerra, alla lotta al terrorismo, passando per Cuba e Palestina, senza dimenticare l’Europa dei Popoli, la globalizzazione, gli OGM ed il Nucleare, abbiamo assunto sempre posizioni chiare su tutti gli argomenti d’attualità più caldi , a scanso di equivoci e tatticismi che non appartengono al nostro dna culturale. Lottare sempre per ciò che è più giusto e non più conveniente, è il motto al quale ho scelto di consacrare il mio impegno in politica.

Come giudichi la situazione attuale di Azione Giovani?
Abbiamo brillantemente superato la fase critica del Commissariamento e ci apprestiamo a rilanciare la nostra azione in maniera sempre più efficace. Il Congresso da questo punto di vista rappresenta un momento importantissimo di crescita. Saranno a confronto due diverse visioni del mondo, della politica e, di conseguenza, dello "stare a destra". Dispiace solo che per logiche estranee al nostro stile, qualcuno abbia deciso di estromettere dalla partecipazione diretta a questo evento, l’organizzazione universitaria del Partito. È stato uno schiaffo alla storia della destra giovanile in Italia, ma la prossima classe dirigente di AG, saprà rendere giustizia ai tantissimi ragazzi che negli atenei di tutt’Italia rappresentano più di ogni altro le istanze ed i sogni della Giovane Destra.

L’Azione Giovani dei prossimi anni: Come e cosa deve cambiare il movimento?
Essere realmente avanguardia politica e culturale. Arrivare sempre un istante prima degli altri sui temi e sulle problematiche odierne, per guidare senza essere guidati. Per tanti anni, in ossequio all’idea jungeriana di "entrare nel bosco" al fine di ritirarsi e sfuggire al tritacarne della società moderna, la nostra organizzazione ha combattuto una dura lotta antisistema. Oggi, quello stesso sistema che contestavamo è lì che aspetta di essere migliorato nelle sue storture più evidenti e noi abbiamo tutte le carte in regola ed i mezzi a disposizione per farlo. Se vogliamo: "uscire dal bosco come lupi", riprendendo un’altra metafora di Junger, è dunque l’idea che deve, oggi, guidare i giovani di destra, dal primo dirigente fino all’ultimo militante. Mischiarsi alle pecore per "contagiarle" trasmettendo loro le qualità dei lupi e trasformare, infine, il gregge in branco. Resta sempre questo l’incubo dei potenti.